
Dazi Trump e PMI: ecco i mercati su cui puntare
Dopo l’annuncio di Donald Trump sui nuovi dazi americani, che colpiscono anche l’Europa e l’Italia, il mondo politico, le associazioni di categoria e le aziende stanno cercando nuove strategie. I negoziati tra Stati Uniti ed Europa sono già in corso, come dimostra un messaggio del vicepresidente della Commissione Ue, Maros Sefcovic, in cui annuncia un incontro con le controparti americane. Allo stesso tempo, l’Unione Europea sta lavorando per sviluppare sbocchi commerciali alternativi: Sefcovic ha effettuato due visite in Cina, mentre Ursula von der Leyen ha intrapreso il suo primo viaggio del nuovo mandato in India. Ora che la politica tenta di contenere gli effetti del protezionismo statunitense, le associazioni di settore e le imprese sottolineano la necessità di espandersi verso nuovi mercati, compresi quelli emergenti.
Il governo conferma l’intenzione di diversificare i mercati
Anche l’esecutivo italiano, che aveva mantenuto rapporti cordiali con l’amministrazione Trump ma è stato comunque colpito dalle nuove tariffe, ribadisce la volontà di esplorare nuovi mercati. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sostiene che la soluzione ideale sarebbe un mercato unico transatlantico senza dazi, ma nel frattempo il governo ha già avviato un piano per potenziare l’export al di fuori dell’Unione Europea. L’obiettivo è raggiungere 700 miliardi di euro entro la fine della legislatura, puntando su paesi come India, Giappone, i mercati del Golfo, il Sudafrica e l’Estremo Oriente, tra cui Indonesia, Vietnam e Filippine. Tajani invita a non cedere al panico, ma a reagire con lucidità.
Nel frattempo, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, chiede un intervento rapido dell’Unione Europea. Propone di sospendere le regole del Green Deal, che avrebbero danneggiato l’industria automobilistica, e di adottare misure per favorire la produzione europea. Chiede inoltre una deregulation per agevolare le imprese, sostenendo il concetto di “buy European” per incentivare gli acquisti di prodotti realizzati in Europa.
Le imprese e le associazioni puntano su nuovi mercati
Molti settori produttivi iniziano a pianificare strategie alternative. Il comparto del legno-arredo, rappresentato da Claudio Feltrin di FederlegnoArredo, esprime preoccupazione per l’inasprirsi della guerra commerciale, ma sottolinea che questa potrebbe essere un’opportunità per l’Europa di agire con unità. In questo contesto, il Salone del Mobile diventa ancora più strategico per individuare nuovi sbocchi commerciali.
Nel settore farmaceutico, il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, ritiene necessario espandersi verso altri mercati, pur mantenendo buoni rapporti con gli Stati Uniti ed evitando reazioni affrettate come l’introduzione di contro-dazi. Anche il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, sottolinea l’importanza della diplomazia e della collaborazione tra governo e imprese per accompagnare le aziende, specialmente le piccole, verso mercati alternativi.
Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, evidenzia la necessità di un piano europeo per rilanciare i settori produttivi, semplificando la burocrazia e investendo nell’innovazione e nella digitalizzazione. Ritiene essenziale rafforzare l’internazionalizzazione delle imprese per aumentare la loro competitività. La Confederazione Nazionale dell’Artigianato (Cna) concorda, suggerendo di rivolgere l’attenzione all’area Indo-Pacifica.
Il settore agroalimentare alla ricerca di nuove opportunità
Tra i settori più colpiti dai dazi ci sono quelli dell’agroalimentare e delle eccellenze italiane. Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, ritiene fondamentale rafforzare la presenza nei mercati asiatici e accelerare l’accordo di libero scambio tra l’Ue e il Mercosur. Anche il presidente del Consorzio tutela del Lambrusco, Claudio Biondi, invita a esplorare paesi come quelli del Sud-Est asiatico, dove il consumo di vino sta crescendo.
Un’altra eccellenza italiana, la mozzarella di bufala campana, si prepara a espandersi ulteriormente nei mercati europei e del Medio Oriente. Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, sottolinea l’importanza di diversificare i mercati e rafforzare la promozione del prodotto in paesi come Giappone ed Emirati Arabi. Tuttavia, per evitare pesanti ricadute sul settore, chiede un forte intervento politico e diplomatico da parte dell’Italia e dell’Unione Europea.
In sintesi, le nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti impongono un ripensamento delle strategie economiche. Mentre la politica tenta di negoziare, il mondo imprenditoriale si prepara ad ampliare i propri orizzonti, cercando nuovi mercati e riducendo la dipendenza dal mercato americano.
- Posted by Redazione Biportal
- On 4 Aprile 2025